Conte, il Tnas e lo strano caso di Mastronunzio

“Mastronunzio può ribaltare il processo”. Il senso di Giulia Bongiorno per il caso Conte sta in questa dichiarazione da titolazione facile. Una sintesi elegiaca delle assurdità di un processo dalle circostanze paradossali, in cui il patteggiamento tecnico viene tradotto in ammissione di colpa già davanti alla Commissione Disciplinare e le incongruenze delle ricostruzioni fornite dai due principali accusatori, Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni, decadono e rendono superflue anche le banali e doverose verifiche dei fatti.

“Ho sentito strane cose – ha spiegato l’avvocato -, ma il nostro obiettivo è il proscioglimento e siccome per la Corte di Giustizia Federale Conte mente perché ha avuto un ruolo attivo nella combine omettendo di far giocare Mastronunzio, noi abbiamo insistito sull’audizione del calciatore e chiesto al collegio arbitrale di verificare se ci fosse o no un problema medico”.

Salvatore Mastronunzio è stato condannato dalla Commissione Disciplinare a 4 anni, accogliendo in parte la richiesta del procuratore federale Stefano Palazzi che aveva chiesto per il giocatore 4 anni e sei mesi. Una sentenza contro cui ha presentato ricorso. Respinto.

Vicenda che vale la pena ricordare, quella di Mastronunzio, riprendendo in esame i contenuti del dispositivo.  Le motivazioni della sentenza che ha prosciolto Conte dall’accusa infamante di aver ricoperto ruolo attivo nella combine di Novara-Siena, non si è tradotto nel taglio dei mesi di squalifica auspicato. Dieci mesi erano e dieci mesi sono per l’omessa denuncia di Albinoleffe-Siena. Gli è andata bene? Secondo Piero Sandulli, riprendiamo le sue affermazioni a Radio Capital, sì perché “in Novara-Siena non c’è omessa denuncia, ma per Albinoleffe – Siena si sarebbe potuto procedere con maggiore durezza”. Con la lettura del testo che raccoglie le motivazioni il concetto si chiarisce: illecito sportivo, questo il rischio a cui si riferisce Sandulli membro della Corte Federale.

Nella famigerata riunione tecnica che ha preceduto Novara-Siena, densa di contraddizioni non si ravvisa un ruolo di Conte né gli si può imputare l’omessa denuncia. In primis per la contraddittorietà tra quanto dice Carobbio e quanto sostiene Gervasoni. Le incongruenze inducono la Corte di Giustizia Federale al proscioglimento. Diverso il caso di Albinoleffe-Siena, a cui si sono aggiunte le affermazioni di Mastronunzio, il testimone chiave secondo la Bongiorno in grado di sostenere la sua tesi.

“Ed è davvero poco credibile – si legge nelle motivazioni – che CONTE non fosse a conoscenza dell’iniziativa presa dal suo collaboratore, anche in ragione della personalità e del ruolo che aveva all’interno della Società, ben spiegati dalla dichiarazione resa da PERINETTI, il quale ha affermato che l’allenatore aveva un “carattere accentratore” (dichiarazione PERINETTI dell’8.3.2012). Ipotizzare che i componenti dello staff tecnico o la squadra prendessero decisioni a insaputa di CONTE non è oggettivamente credibile. A sostegno, poi, dell’effettiva conoscenza da parte di CONTE dell’intesa, vi è la circostanza relativa al calciatore MASTRONUNZIO. Secondo CAROBBIO, il compagno di squadra sarebbe stato messo
fuori rosa per non aver accettato di partecipare all’accordo”.

Sul ruolo di Stellini e sulla sua partecipazione alla combine, è parso subito tutto chiaro nell’interpretazione della corte. Mentre su Mastronunzio i dubbi si moltiplicano ad ogni rilettura del testo.

“CONTE, difatti, ha affermato di “ritenere che lo stesso si fosse infortunato, anche se non ho ricordi precisi in merito” (dichiarazione CONTE del 12.7.2012). Risposta, questa, davvero poco credibile, per un allenatore che stava gestendo una rosa di giocatori prossimi, in quel periodo, a raggiungere la promozione e quindi l’obiettivo di un’intera stagione. Né appare credibile quanto sostenuto da CONTE in sede dibattimentale, e cioè di aver comunicato a MASTRONUNZIO, prima della gara Modena-Siena, di escluderlo dalla rosa per scarso spirito di gruppo e perché aveva rifiutato di trasferirsi ad abitare a Siena preferendo rimanere a Empoli. È una motivazione davvero poco credibile, perché non sufficiente a far ritenere ragionevole l’esclusione di un titolare dalla rosa, a poche giornate dal termine della stagione, e perché, inoltre, CONTE ha dimostrato di non ricordare tali circostanze quando è stato sentito in data 12.7.2012 Ne consegue che CONTE sia responsabile dell’addebito contestato”.

Carobbio non cita Mastronunzio prima della sua ultima audizione, quella del 10 luglio 2012, quando fornisce elementi nuovi, parla alla squadra in allenamento per capire le intenzione dei giocatori rispetto ad Albinoleffe-Siena. Il periodo è quello della settimana fra il 7 maggio e il 12 maggio. Secondo la versione di Carobbio, Mastronunzio parrebbe un ex dell’Ascoli. Peccato l’attaccante avesse giocato nell’Ancona e fosse stato messo a riposo per un infortunio e non per motivi diversi, come prova a dimostrare presentando una nota del Siena e certificati medici.

Il diretto interessato (squalificato a 4 anni) replica in un’intervista a Speciale Calciomercato ribadendo aspramente la sua estraneità, da cui il ricorso al Tnas (fallito anche in questo caso il tentativo di conciliazione), ricordando di aver subito allora un indurimento muscolare che gli impose di saltare le ultime 3 giornate di campionato come riporta un comunicato ufficiale della società toscana in cui allora militava.

“Mi sono infortunato a tre giornate dalla fine – ha detto il giocatore in quell’intervista -, quindi dopo la vittoria del campionato contro il Torino; la settimana successiva, il venerdì mi pare, mi sono infortunato. Quindi non è che sono stato messo da parte volontariamente o fuori rosa da qualcuno. Io mi sono semplicemente infortunato. Lo hanno scritto anche sul sito del Siena che ero infortunato. Non capisco tutte queste cose. Poi, soprattutto, il discorso che ha fatto prima sull’Ascoli, io da ex giocatore dell’Ancona, dove ho fatto tre anni stupendi, dove ero un idolo, avrei chiesto di dare la partita all’Ascoli. Mi sembrano tutte delle cose fuori luogo. Il mio rapporto con Conte posso dire che è stato buono, tranquillo. Normale che era l’allenatore del Siena, dove c’erano tanti giocatori importanti; lui faceva delle scelte e chi chiamava in campo cercava di dare il meglio per la squadra e per l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio del campionato. Mi ricordo bene perchè avevamo vinto il campionato col Torino alla quart’ultima di campionato. Poi era un periodo in cui giocavo poco e le ultime partite mi sarebbero servite per fare anche qualche altro gol e rimettermi in mostra dopo un periodo in cui avevo giocato poco, nel girone di ritorno. Poi dalla partita di Ascoli in poi, io il giorno prima mi sono fatto male, mi sono procurato uno stiramento e ho dovuto saltare le restanti partite”.

Ora la palla passa al Tnas, Conte chiede il proscioglimento e la sospensiva con procedura d’urgenza. La sentenza potrebbe essere ribaltata oppure confermata. Non va esclusa questa eventualità. In attesa di conoscere l’evolversi delle indagini delle procure che seguono le inchieste sul calcioscommesse. In primis quella di Bari.

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